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Belgio, medioevo, Pont des Trour, ponte, ponte in pietra, ponte medievale, ponti, progresso, Tournai, UE, Unione Europea
Il 4 agosto 2019 è iniziato lo smantellamento del Pont des Trous (Ponte dei Buchi) a Tournai, Belgio.
Non un ponte nel vero senso della parola, in realtà, il Pont des Trous era una porta acquatica delle antiche mura cittadine che controllava l’accesso alla città dal fiume Schelda. È uno dei monumenti importanti della città, assieme alla Grand Place e alla Cattedrale di Notre-Dame.
Costruito nel tredicesimo secolo, nel 1940 il Pont fu fatto saltare durante la Seconda Guerra Mondiale e l’intera arcata centrale fu distrutta.
Qualche anno dopo (1948), fu ricostruito aumentando l’altezza dell’arcata centrale di 2,4m e abbassando le torri laterali di 1m. Queste modifiche si erano rese necessarie per permettere il transito di navi più grandi al di sotto di esso sul fiume Schelda. E dato che il ponte era distrutto e bisognava ricostruirlo, si pensò bene di farlo in modo avveduto.
A gennaio del 2019, il consiglio comunale di Tournai ha deciso di procedere con la demolizione delle arcate centrali del ponte per ricostruirle, allargando ancora una volta l’arcata centrale, in modo da permettere il passaggio di navi da 2000 tonnellate (ad oggi il limite è di 1500 tonnellate).
Questi lavori fanno parte del progetto Senna-Schelda, strettamente collegato al progetto del canale Senna – Nord Europa, dato che entrambi costituiscono parte del Corridoio Mare del Nord-Mar Mediterraneo, una delle infrastrutture del TEN-T (Trans-European Networks – Transport, in italiano reti di trasporto trans-europee) progetto mira a costruire rete di fiumi e canali che colleghi Francia, Belgio, Paesi Bassi e Germania, decongestionando le vie terrestri dal trasporto merci tra questi Paesi.
Il TEN-T, inoltre, mira a costruire una rete di trasporti continentale che faciliti la circolazione delle merci aumentando l’utilizzo di trasporto navale e ferroviario e, quindi, contribuendo alla riduzione dell’inquinamento. Va da sé che i finanziamenti per questi lavori provengono, in gran parte, dall’Unione Europea.
Tornando a Tournai (perdonate il gioco di parole), il progetto della ricostruzione del ponte era stato affidato all’architetto Olivier Bastin. Tale progetto è, senza mezzi termini, una vera schifezza, ricordando molto da vicino il logo della McDonalds (potete farvene un’idea qui). L’idea di Bastin era ricostruire delle arcate minimaliste, come potete vedere nell’immagine in basso.
Un’opzione inaccettabile anche per i cittadini locali che, in una consultazione popolare, si sono espressi con maggioranza schiacciante per una ricostruzione in pietra che mantenga quanto più possibile l’aspetto originale.
A onore del vero, c’era (e c’è ancora) chi proponeva di oltrepassare il ponte costruendo un bypass nel canale, ma non so fino a che punto un lavoro simile sia fattibile all’interno di una città (nello screenshot da Google Maps potete vedere la collocazione del ponte e le immediate vicinanze).
Ho voluto approfondire l’argomento e dare qualche utile riferimento perché stamattina, sui social e sui quotidiani online che ne parlano, ho letto una marea di commenti offensivi e brutali nei confronti di chi ha deciso e autorizzato questi lavori. E se anche muovo al riso quei poveretti che commentano “Francesi bastardi” (il ponte si trova in Belgio), resta il profondo disagio di vedere come gli utenti della rete si soffermino a un titolo, a un’opinione personale per giudicare un avvenimento importante e con conseguenze che avranno un profondo impatto positivo sul tessuto economico-sociale di una vasta area dell’Europa del Nord.
Discorso non dissimile si potrebbe fare per la bloccata realizzazione di un ristorante McDonalds nei pressi delle Terme di Caracalla, a Roma (non DENTRO le terme, ma nelle vicinanze). Anche in questo caso i commenti dell’utente social sono di un’ignoranza spaventosa. Qui, però, c’è di peggio. C’è l’intero peso dell’insulsaggine di una classe dirigente con le menti artritiche, incapaci di pensiero in prospettiva (non dico da qui a un’anno, ma nemmeno da qui a una settimana).
Sarei felice di avere una vostra opinione.
Fonti
Notizia smantellamento ponte: Guardian (in inglese), La Stampa, il Fatto Quotidiano
14 febbraio 2019, decisione del consiglio comunale (in francese).
Risultati consultazione popolare a Tournai
Pagina Facebook dedicata all’argomento
Progetto Senna-Schelda (in inglese)
Progetto canale Senna – Nord Europa (in inglese)
TEN-T (in inglese)
mario ha detto:
vorrei vedere l’aspetto finale che avrà il ponte dopo questa ristrutturazione prima di giudicarla. Posso già dire però che l’autore per la questione del mc donald vicino le terme di caracalla sembra un po’ colpevole di quell’ignoranza di cui accusa gli altri. La zona io la conosco molto bene e una cosa come un mc donald al posto dell’attuale vivaio sarebbe stata un pugno nell’occhio e certo non se ne sente la mancanza.
Francesco ha detto:
La parte del vivaio dove il gestore dello stesso aveva previsto il ristorante (perché la società che gestisce l’area del Vivaio non ci sta più dentro e cercava investitori) sarebbe stato perfettamente inserito nel contesto, con tanto di serra aggiunta (a spese di McDonalds). Inoltre, la stessa multinazionale si sarebbe accollata i costi di riqualificazione dell’area, nonché della manutenzione della strada per raggiungerla. Immagino che chi governa Roma preferisce mantenere le zone degradate come sono oggi, invece di svilupparle coi soldi dei privati. Meno male che qui a Milano sono più avveduti.
Francesco ha detto:
Ah, va da sé che se hai informazioni diverse sulla faccenda McDonald e Caracalla sarei più che felice se me le invassi 🙂
A me preme che ci si creino opinioni informate, non pareri personali, e sono sempre disposto a ricredermi se mi si fa vedere che mi sbaglio. Ovviamente un “per me è un pugno nell’occhio” non ha alcun valore in questo contesto, senza offesa 🙂
Mario Tortci ha detto:
posso dirti che sicuramente non parliamo di “zone degradate” ma di un luogo tra i più belli al mondo. Poi se riteniamo che un Mc Donald’s stia bene tra i pini marittimi accanto alle terme di Caracalla credo abbiamo “pareri personali” assai diversi. Mettiamoli allora anche a Piazza San Marco o della Signoria così quelle zone “degradate” finalmente saranno belle sviluppate! 🙂
Luca ha detto:
Siamo all’interno delle mura Aureliane, nel parco archeologico. Come al solito la scusa per interventi assurdi è il “degrado”. Si permette che un privato lasci in abbandono la sua proprietà; quindi la riqualificazione prevede nuove attività su cui il privato stesso lucra. Se questa è la capacità di gestire le parti più preziose del territorio… per esempio, i volumi di traffico veicolare indotti da mc Donald in un’area già trafficatissima qualcuno li ha considerati? Per fortuna in questo caso sembra sia stato dato uno stop.
Francesco ha detto:
Perché sarebbe assurdo? Chi gestisce il Vivaio oggi non ci sta più dentro coi soldi e cerca qualche modo per tirare su finanziamenti. Trova una multinazionale che può pagare per mantenere il posto in condizioni più che dignitose, in cambio dell’apertura di un ristorante all’interno di strutture già esistenti (quindi niente nuove costruzioni), ristorante che, tra l’altro, nemmeno si vedrebbe da fuori. Il fatto che sia una zona in degrado non lo affermo io, ma gente che sul posto ci è stata e che oltre a spazzatura e preservativi usati sparsi in giro ha trovato anche prostitute che offrono i loro servigi di giorno. Se questo non è degrado…